Circa due secoli fa (nella concezione del tempo dei nativi americani è un periodo lunghissimo), un indiano si recò a caccia nei boschi.
Una notte, mentre dormiva nel suo solitario accampamento, fu svegliato da canti e suoni di tamburi; alzatosi, si diresse verso il punto dal quale provenivamo quei suoni e, anche se non gli riuscì di scorgere nessuno, vide un mucchio di grano e una grossa pianta di zucca con tre frutti, e tre spighe di granoturco separate dal resto.
Pur inquieto, si rimise a cacciare, e quando venne la notte andò nuovamente a dormire, ma il suo sonno fu interrotto un'altra volta; svegliandosi vide chino sopra di lui un uomo, il quale gli disse in tono minaccioso: "Attento, quello che hai visto era sacro,e per questo devi morire".
Un fruscio tra i cespugli rivelò la presenza di molti uomini, i quali, dopo qualche esitazione si radunarono attorno al cacciatore e gli dissero che avrebbero perdonato a sua curiosità e rivelato il loro segreto.
"La grande medicina per le ferite" disse l'uomo che lo aveva svegliato " è zucca e granoturco. Vieni con me, e t'insegnerò come prepararla e applicarla".
Con queste parole l'uomo condusse il cacciatore nel punto i cui, la notte precedente, quest'ultimo aveva visto le operazioni relative alla preparazione della medicina, e dove adesso c'era un grande fuoco e un cespuglio di alloro dall'aspetto piuttosto strano, perché sembrava fatto di ferro.
Intonando uno strano canto accompagnandosi con dei sonagli ricavati da zucche vuote, gli uomini si radunarono lentamente intorno al cespuglio, e quando il cacciatore chiese a uno di loro cosa stessero facendo questi prese un bastoncino, lo arroventò al fuoco e glielo ficcò in una guancia!
Quindi applicò subito un pò della medicina alla ferita, e questa guarì istantaneamente.
Dimostrava così la potenza della sostanza, gli uomini intonarono quella che chiamavano la "canzone della medicina", che il loro allievo imparò a memoria.
A quel punto il cacciatore fece per andarsene,e improvvisamente i accorse che gli esseri che lo circondavano non erano umani, come aveva pensato, ma animali (volpi, lupi, castori), che quando vennero scoperti fuggirono.
Sorpreso e spaventato dall'avventura vissuta, tornò di corsa verso casa, con a ricetta che gli strani esseri gli avevano lasciato: ovvero prendere uno stelo di granoturco, seccarne la pannocchia e tritarla finemente, prendere una zucca, tagliarla e pestarla, e infine mischiare il tutto con acqua presa da un ruscello, vicino alla sua sorgente.
L'uomo usò questa ricetta presso la propria gente con grande successo, ed essa si rivelò essere l'origine della medicina dei Seneca, e il cacciatore il primo sciamano: l'uomo della medicina.
Una volta all'anno, nella stagione in cui il cervo muta il proprio manto, questi la preparano come aveva fatto il popolo della foresta, intonando la strana canzone e danzando in cerchio seguendo l'accompagnamento ritmico delle zucche vuote, al contempo bruciando tabacco come offerta agli dei.
Una notte, mentre dormiva nel suo solitario accampamento, fu svegliato da canti e suoni di tamburi; alzatosi, si diresse verso il punto dal quale provenivamo quei suoni e, anche se non gli riuscì di scorgere nessuno, vide un mucchio di grano e una grossa pianta di zucca con tre frutti, e tre spighe di granoturco separate dal resto.
Pur inquieto, si rimise a cacciare, e quando venne la notte andò nuovamente a dormire, ma il suo sonno fu interrotto un'altra volta; svegliandosi vide chino sopra di lui un uomo, il quale gli disse in tono minaccioso: "Attento, quello che hai visto era sacro,e per questo devi morire".
Un fruscio tra i cespugli rivelò la presenza di molti uomini, i quali, dopo qualche esitazione si radunarono attorno al cacciatore e gli dissero che avrebbero perdonato a sua curiosità e rivelato il loro segreto.
"La grande medicina per le ferite" disse l'uomo che lo aveva svegliato " è zucca e granoturco. Vieni con me, e t'insegnerò come prepararla e applicarla".
Con queste parole l'uomo condusse il cacciatore nel punto i cui, la notte precedente, quest'ultimo aveva visto le operazioni relative alla preparazione della medicina, e dove adesso c'era un grande fuoco e un cespuglio di alloro dall'aspetto piuttosto strano, perché sembrava fatto di ferro.
Intonando uno strano canto accompagnandosi con dei sonagli ricavati da zucche vuote, gli uomini si radunarono lentamente intorno al cespuglio, e quando il cacciatore chiese a uno di loro cosa stessero facendo questi prese un bastoncino, lo arroventò al fuoco e glielo ficcò in una guancia!
Quindi applicò subito un pò della medicina alla ferita, e questa guarì istantaneamente.
Dimostrava così la potenza della sostanza, gli uomini intonarono quella che chiamavano la "canzone della medicina", che il loro allievo imparò a memoria.
A quel punto il cacciatore fece per andarsene,e improvvisamente i accorse che gli esseri che lo circondavano non erano umani, come aveva pensato, ma animali (volpi, lupi, castori), che quando vennero scoperti fuggirono.
Sorpreso e spaventato dall'avventura vissuta, tornò di corsa verso casa, con a ricetta che gli strani esseri gli avevano lasciato: ovvero prendere uno stelo di granoturco, seccarne la pannocchia e tritarla finemente, prendere una zucca, tagliarla e pestarla, e infine mischiare il tutto con acqua presa da un ruscello, vicino alla sua sorgente.
L'uomo usò questa ricetta presso la propria gente con grande successo, ed essa si rivelò essere l'origine della medicina dei Seneca, e il cacciatore il primo sciamano: l'uomo della medicina.
Una volta all'anno, nella stagione in cui il cervo muta il proprio manto, questi la preparano come aveva fatto il popolo della foresta, intonando la strana canzone e danzando in cerchio seguendo l'accompagnamento ritmico delle zucche vuote, al contempo bruciando tabacco come offerta agli dei.
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