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FESTIVAL WOODSTOCK 1969

Il 15 agosto del 1969 cominciò il "three day of peace and music" di Woodstock, destinato ad entrare nella storia come il più grande evento di musica rock; vi parteciparono quasi un milione di giovani, accorsi ad ascoltare 32 musicisti e gruppi fra i più famosi di allora, dall'alba fino al tramonto.













Tre giorni all'insegna della liberazione sessuale, dell'utopia esistenziale, tra ingenuità ed eccessi che caratterizzano un'epoca.
In realtà nulla di tutto ciò era nella mente dei due organizzatori che, inizialmente, volevano solo costruire uno studio di registrazione.
Successivamente, insieme a nuovi soci, mollarono l'idea iniziale, impegnandosi nell'organizzazione di un festival musicale e artistico.
Il problema fu trovare uno località disposta ad accogliere una massa, sempre più in crescita, di persone (in prevendita vennero richiesti 186.000 biglietti).
Dopo il rifiuto di varie autorità locali, si trovò un territorio di Bethel nella contea di Sullivan, una cittadina a sud-ovest di Woodstock, grazie al figlio di un proprietario terriero che convinse suo padre della bontà dell'iniziativa.
La storia ha visto molte manifestazione contro la guerra ma quella di Woodstock è rimasta nella memoria comune come la più grande ed importante celebrazione antiguerra.
Il festival di Woodstock, essendo una manifestazione a scopo pacifico, radunò tra i suoi più numerosi partecipanti, anche tantissima "Hippies". 
Chi partecipò all'evento è, in qualche modo, entrato nella storia della musica: Richie Havens, Jim Hardin, Ravi Shankar, Santana, Canned Heat, Janis Joplin, Aldo Gurthrie, Joan Beaz, Credence Clearwater Riviva, Jafferson Airplan, Joe Cocker, Ten Yeas After, Blood, Sweat & Tear, Crosby, Stills, Nasli & Young, Jimi Hendrix.
Jimi Hendrix aveva insistito per essere l'ultimo ad esibirsi al festival, e il suo numero era stato previsto così, per la mezzanotte, ma non salì sul palco fino alle nove del mattino del lunedì.
La maggior parte degli spettatori dovette lasciare il festival a tornare alla routine, così che solo in 80.000 ascoltarono Jimi Hendrix, in una performance che fu una rarità.
A Woodstock ci fu spazio per tutto: ogni tipo di droga e di esperienza lisergica, amore libero, momenti di grande comunione e fratellanza.
Dal palco l'orizzonte era completamente pieno di teste, che sembravano arrivare al'infinito.
Ma soprattutto ci fu il tempo e il modo per celebrale una generazione e la sua musica, tanta, unica, meravigliosa.





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