Nella società Inca esistevano donne che si dedicavano al culto del Dio Sole: le Aclla (nella lingua quechua: "prescelte) o Vergini del Sole.
Provenivano da nobili famiglie, all'età di 8\9 anni accedevano al tempio e venivano affidate ad una sacerdotessa più anziana, chiamata
Mamacona , e a 12 anni venivano sottoposte a un'articolata cerimonia.
Giunte alla pubertà infatti, si decideva sulle loro vite: quelle che non sceglievano la vita religiosa venivano date in sposa all'imperatore, ed altre ad Inca di alto rango; alcune divenivano Sacerdotesse del Dio Sole, ed altre erano sacrificate agli Dei (questo per loro era considerato un privilegio).
Se rompevano il voto di castità venivano sepolte vive, l'amante impiccato e anche la famiglia (esclusi i bambini) e la comunità (compresi gli animali), le case venivano rase al suolo e il terreno cosparso di sale per renderlo sterile.
Provenivano da nobili famiglie, all'età di 8\9 anni accedevano al tempio e venivano affidate ad una sacerdotessa più anziana, chiamata
Mamacona , e a 12 anni venivano sottoposte a un'articolata cerimonia.
Giunte alla pubertà infatti, si decideva sulle loro vite: quelle che non sceglievano la vita religiosa venivano date in sposa all'imperatore, ed altre ad Inca di alto rango; alcune divenivano Sacerdotesse del Dio Sole, ed altre erano sacrificate agli Dei (questo per loro era considerato un privilegio).
Se rompevano il voto di castità venivano sepolte vive, l'amante impiccato e anche la famiglia (esclusi i bambini) e la comunità (compresi gli animali), le case venivano rase al suolo e il terreno cosparso di sale per renderlo sterile.
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